In merito alla questione del ventilato passaggio provvisorio nel centro storico di Carrara dei camion che trasportano i detriti accumulati nel bacino del Monte Sagro, questione che sta, come sempre scatenando una incocludente e deleteria contrapposizione, la Confartigianato rimarca come ancora una volta il ritardo delle decisioni politiche e la mancata concertazione abbia causato una situazione evitabilissima.
La necessità di smaltire i detriti dalle cave interessate era nota da tempo ma si è preferito ignorare la criticità del problema, rinviando la possibilità di attivare il collegamento tra i bacini di escavazione. A questa inerzia si è aggiunta la decisione del Comune di Fosdinovo con l’ordinanza di divieto di transito ai mezzi pesanti nelle strade provinciali che attraversano il suo territorio.
Conseguenza di questo stato di cose: il rischio di chiusura della cava con conseguente perdita di posti di lavoro o in alternativa rivolta popolare con la nascita di nuovi comitati di cittadini e accuse all’amministrazione.
Considerazione: la Provincia, pur nella “crisi” istituzionale che sta vivendo non poteva avviare le procedure di sistemazione e apertura della strada per tempo senza ricorrere ora alla richiesta “temporanea” di transito rivolta al comune di Carrara? La stessa provincia non poteva concertare con la Sindaca di Fosdinovo un accordo di transito fino alla riapertura della strada?
Ancora una volta, è amaro ammetterlo, questa provincia si trova a vivere e gestire contrapposizioni sociali e politiche per la mancata volontà di risolvere per tempo i problemi e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.