In vista delle prossime elezioni Regionali, il consigliere del comune di Massa Giacomo Bugliani ha risposto ad alcune domande relative alle problematiche territoriali ed agli obbiettivi che intende raggiungere dopo un’eventuale elezione al ruolo di consigliere regionale.
Fa parte del ramo renziano del PD. Trovandosi a sfidare un veterano come Loris Rossetti, si definirebbe un rottamatore?
Non amo le stigmatizzazioni e anche nel fare politica ritengo che ognuno di noi sia prima di tutto un individuo con il proprio percorso personale, le proprie peculiarità e il proprio carattere: comunque aderisco con convinzione al progetto di rinnovamento interno ed esterno al Partito Democratico iniziato dal segretario Matteo Renzi. Non credo che si debba propriamente “rottamare”, ma piuttosto riqualificare e, soprattutto, non credo che il rinnovamento sia un fattore generazionale, quanto piuttosto un diverso approccio nel fare e intendere la politica. Rinnovamento è farsi portatori di idee nuove, è voglia di fare e, soprattutto, volontà di riaffermare a gran voce quella questione morale che molti tra i politici cosiddetti “della vecchia guardia” sembrano aver dimenticato. Nel momento in cui c’è una profonda e irreversibile crisi, diventa necessaria una rigenerazione. Trovo che, a livello territoriale, questo impulso rigeneratore sia un’esigenza avvertita dalla collettività in modo improcrastinabile ed è per questo che ho deciso di candidarmi come consigliere regionale. Il PD della provincia di Massa-Carrara deve dimostrare che è pronto ad affrontare le difficoltà del territorio con un nuovo approccio ed un maggior impegno da parte dei suoi rappresentanti.
Quali sono i punti chiave della sua campagna elettorale?
Come ho già detto in diverse occasioni, il ruolo di Consigliere Regionale per la provincia di Massa-Carrara ha una maggiore importanza rispetto alle altre zone della Toscana, poiché da queste elezioni uscirà un vincitore che andrà da solo a rappresentare in Regione le istanze del nostro territorio. Per questo motivo, se dovessi essere eletto, mi sono prefissato pochi, ma concreti obiettivi prioritari, tra i quali vi sono senz’altro il miglioramento e la valorizzazione del servizio sanitario e l’incremento di infrastrutture viarie che consentano di avvicinare la Lunigiana alla costa. Fondamentale è, poi, intervenire sul turismo e sul comparto industriale per sviluppare l’occupazione.
Diversi disastri ambientali hanno investito il territorio toscano, in particolare la provincia di Massa-Carrara, dimostrando una scarsa preparazione ad affrontare tali situazioni da parte delle strutture architettonico-ambientali di questa determinata zona. Nel suo programma elettorale c’è un piano di risoluzione per affrontare questi deficit di sicurezza?
Certamente quando parlavo dell’incremento delle infrastrutture includevo anche la realizzazione di complessi sistemi di prevenzione del rischio idrogeologico. Credo, inoltre, che sia necessario impedire la costruzione di opere architettoniche “selvagge”, proprio per evitare il verificarsi di quei disastri che, sempre più spesso, si verificano nel nostro territorio. Questo è il motivo per cui ritengo necessaria una politica di razionalizzazione dell’edilizia.
Ad aggiungersi a questa polemica, va anche la presenza di alcuni debiti contratti dalla partecipata Gaia S.p.A con gli enti amministrativi comunali, che risultano parzialmente saldati o addirittura in sospeso. Lei come si pone riguardo a questa vicenda? Pensa che, nel caso fosse eletto consigliere regionale, prenderebbe dei provvedimenti chiarificatori a riguardo?
La Corte dei Conti, in una recente delibera, ha rimesso alle Autorità competenti in ambito regionale la valutazione dell’opportunità di porre allo studio e realizzare tempestivi interventi, eventualmente anche di carattere normativo e regolamentare. Le problematiche relative a Gaia Spa sono a oggi tali da incidere pesantemente sui fruitori del servizio, ma anche sugli equilibri di bilancio degli enti. E’ una questione complessa, sicuramente mi impegnerò affinché si faccia luce sulle diverse vicende che stanno emergendo in questi ultimi tempi, anche per riportare i costi dei servizi di Gaia S.p.A. ad uno stato di coerente equità. Tuttavia, ritengo che debba esserci una vera e propria presa di coscienza da parte delle stesse Istituzioni, che per prime hanno il dovere di vigilare sulle società deputate al controllo ed alla gestione dei servizi pubblici. Per quanto riguarda il sistema di perequazione, ritengo che lo stesso, seppur astrattamente giusto, sarebbe il caso di porvi dei correttivi, in considerazione delle difficoltà che hanno martoriato di recente anche il nostro territorio provinciale.