QuotidianoApuano.net ha contattato un ricercatore apuano, che attualmente vive nella capitale francese, il quale ci ha raccontato il risveglio di Parigi dopo il tremendo attacco terroristico della notte scorsa:
“Per le strade e nei negozi tutto è apparentemente tornato alla normalità e, salvo qualche stazione della metropolitana ancora chiusa, la gente sta mano a mano tornando per le strade. Ma il dolore e lo sconforto sono tangibili, ci si guarda negli occhi, ci si sorride timidamente, si cerca solidarietà sui volti dei passanti. Il Presidente Hollande, che ha condannato duramente i feroci attacchi della notte scorsa e ha garantito una risposta severa, ha decretato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale. Era dai tempi della guerra d’Algeria che un simile provvedimento non veniva adottato in Francia. Il presidente ha inoltre chiesto tre giorni di lutto nazionale. Il Ministro degli Interni Bernard Cazeneuve è da poco intervenuto, facendo chiarezza sui protocolli di sicurezza che saranno applicati.
Intanto, benché le manifestazioni non siano autorizzate almeno fino al 19 novembre, centinaia di persone si sono raccolte nei luoghi delle stragi per rendere omaggio ai morti con biglietti e fiori. Qualcuno ha portato un pianoforte e suona “Imagine” di John Lennon. La paura è ancora alta, si temono nuovi episodi di violenza, e ci sono ancora alcuni dispersi. I terroristi ci hanno dimostrato di poter colpire ovunque e chiunque, al di là degli obiettivi simbolici che erano stati presi di mira il 7 gennaio, con l’attacco alla redazione di Charlie Hebdo. Ma la città di Parigi non sembra intenzionata a lasciarsi spaventare, a lasciare le piazze e i monumenti in mano ai terroristi e ai militari. Il colpo è stato durissimo, ci vorrà molto tempo perché le ferite si rimarginino e l’amarezza sia sopita. Ma sui social network si diffonde – più che mai opportuno – il motto della città di Parigi, emblema dell’antica corporazione mercantile dei Nautes: “Fluctuat nec mergitur”. Siamo scossi dalle onde delle avversità, ma non affondiamo.